Romana d’adozione, calabrese d’origine, JVLIA (Giulia de Gregorio) affonda la penna in una malinconia lucida, esistenziale, figlia di un tempo che ci vuole sempre in marcia. “VAGO” è il ritratto sonoro di una generazione che cammina senza mappa, disillusa ma mai del tutto arresa. “Per ogni passo avanti, altri tre passi falsi”: la sua scrittura è essenziale, precisa, lirica senza eccessi. E in quella semplicità si annida una potenza rara.
“Qui chi si ferma è perduto, e chi si perde resta indietro”: la canzone si aggrappa a questo paradosso come a una corda tesa tra l’ansia e la speranza. Ma è proprio nel fermarsi che l’artista trova la chiave:“Fermarmi è stato il mio salto nel vuoto”, afferma, e in quel vuoto costruisce una nuova partenza.
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